Maggiore prevenzione maschile per l’HPV
Il 7% degli spermatozoi conservati alla banca del seme sono incapaci di portare a buon fine una gravidanza, perché affetti da Papilloma virus (Hpv).E’ quanto emerge da una ricerca condotta dall’equipe di Crioconservazione dei gameti maschili dell’Azienda ospedaliera universitaria di Padova e presentata al convegno “Disfunzioni gonadiche e patologie sistemiche: differenze di genere” in corso a Lecce. Lo studio ha analizzato 100 campioni presi a caso tra i 1.600 affidati alla Banca del seme per problemi d’infertilità o neoplasie testicolari. L’Hpv altera, le caratteristiche degli spermatozoi che se usati per la fecondazione in vitro impediscono lo sviluppo dell’embrione con il conseguente fallimento della stessa. Risultati importanti, secondo gli esperti, che vanno estesi perché se si confermasse una così forte presenza di Hpv negli spermatozoi, la ricerca dell’virus nel liquido seminale dovrebbe diventare un’indagine di routine. Secondo alcune stime, infatti l’80% degli uomini sessualmente attivi contrae l’infezione da HPV nell’arco della propria vita, solitamente dopo i primi rapporti sessuali. Non solo: entro i 18 anni, già il 50-60% della popolazione maschile che ha avuto rapporti è infetto e non lo sa. Manca la prevenzione e l’attenzione maschile verso questa patologia e la sua mancata neutralizzazione ne comporta la trasmissione a tutte le persone non vaccinate. Nella maggioranza dei casi la malattia non dà sintomi e si risolve spontaneamente.(da Vaccinare 33)
Convegno “Disfunzioni gonadiche e patologie sistemiche: differenze di genere”
Scritto il 9 dicembre, 2009