Gravidanza: quante ecografie si devono fare?
Durante il corso della gravidanza, rivestono un ruolo molto importante i controlli ecografici che la gestante deve eseguire per verificare che la gravidanza proceda nel migliore dei modi.
Molto spesso le pazienti chiedono quante ecografie devono eseguire, se devono farle tutti i mesi e qual’e’ la funzione di ognuna di esse.
Lo scopo di questo breve articolo e’ quello di fare un po’ di chiarezza ed indicare quali controlli ecografici sono necessari per seguire correttamente una gravidanza.
Ecografia del 1 trimestre
La prima ecografia in gravidanza deve essere eseguita entro le 12 settimane (1 trimestre). Eseguita intorno alla 6 settimana con sonda transvaginale, consente di individuare la camera gestazionale e di definire se si trova all’interno dell’utero, escludendo quindi la possibilità che si tratti di una gravidanza extrauterina. Ne viene definita la morfologia, quindi consentendo di individuare patologie relative all’impianto, il numero (se si tratta di una gravidanza singola o gemellare), e la presenza dell’embrione. Misurando la lunghezza dell’embrione (CRL), e’ possibile stabilire l’esatta datazione del concepimento, se corrispondente o meno all’epoca di amenorrea. Infatti e’ possibile che in donne che hanno cicli irregolari avvenga un’ovulazione ritardata e quindi l’embrione risulti piu’ piccolo rispetto alla data dell’ultima mestruazione. Questo rilievo e’ fondamentale per seguire la crescita fetale nei mesi successivi. Sapere che la gravidanza e’ “partita” in ritardo e’ importante perche’ non desterà preoccupazione il riscontro delle misurazioni fetali, nelle successive ecografie, inferiori rispetto ai parametri relativi all’epoca di amenorrea.
In caso di perdite ematiche e quindi di minaccia d’aborto, questa ecografia e’ in grado di individuare eventuali zone di distacco placentare che indicheranno alla paziente la necessità di osservare il riposo.
Entro le 13 settimane, e’ possibile eseguire la Nuchal Translucency (NT – Translucenza nucale), ossia una ecografia che consente di misurare la plica nucale. Questa, associata al bi-test ed al rilievo delle ossa nasali, rappresenta lo screening per la diagnosi di alcune patologie malformative cromosomiche, quali ad esempio la sindrome Down.
Ecografia morfologica
L’ecografia morfologica viene eseguita comunemente intorno alla 22 settimana. Rappresenta forse l’ecografia piu’ importante per il decorso della gravidanza, in quanto consente di individuare il normale sviluppo di tutti gli organi ed apparati del feto (cuore, encefalo, reni, vescica …) ed escludere alcune patologie quali ad esempio la labiopalatoschisi (labbro leporino). In questa epoca di gravidanza, il piu’ delle volte, e’ possibile individuare il sesso del nascituro.
E’ inoltre possibile localizzare la placenta, stabilirne la posizione ed il grado di maturità. Infine sarà possibile eseguire una valutazione della quantità del liquido amniotico, se normale, ridotto o aumentato.
Ecografia di accrescimento
L’ultima ecografia in gravidanza e’ detta “di accrescimento”, viene eseguita intorno alla 32 settimana ed ha come funzione quella di valutare il regolare accrescimento fetale. Quindi verranno eseguite le misurazioni del diametro biparietale (DBP), il diametro addominale trasverso (DAT), la circonferenza addominale (CA), la circonferenza cefalica (CC), la lunghezza del femore e dell’omero.
Tutte queste misurazioni daranno una stima percentuale del peso fetale con un’approssimazione del + o – 10%. Sarà sempre possibile valutare lo stadio di maturazione placentare e la quantità del liquido amniotico (AFI).
Con la stessa ecografia e’ possibile eseguire la flussimetria fetale che consente di valutare il benessere fetale, ossia la condizione di regolare crescita intrauterina del feto. Valutando il flusso sanguigno a livello del cordone ombelicale e cerebrale e’ possibile anticipare lo sviluppo di condizioni di sofferenza fetale che possono essere pericolose per il prosieguo della gravidanza.
In qualsiasi fase della gravidanza, in condizioni di incompetenza cervico-istmica o in presenza di attività contrattile uterina, attraverso l’esecuzione di una ecografia transvaginale, sarà possibile individuare condizioni di “funneling”, ossia una dilatazione ad imbuto del canale cervicale a livello dell’orifizio uterino interno. In tal caso sarà possibile intraprendere le opportune misure per proteggere la gravidanza.
Conclusioni
In conclusione, eseguire un’ecografia tutti i mesi durante la gravidanza e’ concettualmente sbagliato, in quanto, oltre a rappresentare un costo per la paziente o per il Servizio Sanitario Nazionale, non ha nessuna finalità diagnostica. L’evoluzione di una gravidanza fisiologica si valuta con la visita ostetrica mensile e con l’esecuzione di analisi appropriate per ciascuna fase della gravidanza. Sostanzialmente le ecografie da eseguire sono 3: iniziale del 1 trimestre, morfologica e di accrescimento, cui si puo’ aggiungere una quarta ecografia rappresentata dalla Translucenza Nucale come screening per le patologie cromosomiche.
In ogni caso, qualora vi sia un sospetto diagnostico, sarà possibile eseguire un controllo ecografico dietro suggerimento dello specialista ginecologo.
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Scritto il 12 novembre, 2009