La “sindrome dei genitali senza riposo” (RGS)
In campo scientifico si parla sempre di più di “sindrome da genitali senza riposo” (RGS) come una variante della sindrome delle gambe senza riposo (RLS), recentemente discussa sulla rivista Jama .
La RGS è una malattia rara che può essere fonte di disagio e disabilità. In passato, è stata etichettata con diversi nomi, tra cui “disestesia vulvare” e “persistente disturbo dell’eccitazione genitale.”
Si tratta di un disturbo somatosensoriale caratterizzato da una sensazione sgradevole che coinvolge la zona genitale e del bacino. E ‘stato definito come un eccitazione genitale spontanea, intrusiva, e indesiderata (ad esempio, formicolio, palpitazione, pulsazione) che si verifica in assenza di interesse sessuale e del desiderio.
La sindrome è stata descritta per la prima nel 2001, inizialmente sotto la terminologia di “sindrome da eccitazione sessuale persistente” (PSAS). Più tardi, nel 2003, è stato riconosciuto che i sintomi sono causati da una anomalia genitale sensoriale al posto di un desiderio sessuale, e quindi il nome è stato commutato in “persistente disturbo dell’eccitazione genitale” (PGAD).Infine, nel 2009, è stata riconosciuta una associazione con la sindrome delle gambe senza riposo (RLS) ed è stato proposto il nome di “sindrome da genitali senza riposo”.
Le pazienti si lamentano di un disagio nella loro zona genitale che può essere descritto come una sensazione di bruciore, formicolio, dolore, prurito, o pulsazione. Spesso riferiscono che è difficile trovare una parola per descrivere i loro sintomi. E ‘stato osservato che i sintomi tendono a peggiorare quando le pazienti sono sedute o sdraiate, soprattutto la sera, e possono essere mitigati stando in piedi e camminando. In alcuni casi, le pazienti riferiscono una voglia di alzarsi e muoversi, che sarebbe un indizio importante per la diagnosi di RGS. L’associazione con i tipici sintomi della (sindrome delle gambe senza riposo RLS) e movimenti periodici degli arti durante il sonno sarebbe fortemente sostenere questa diagnosi.
Ad oggi, sono stati proposti diversi meccanismi: livelli di ferro ridotti nel sistema nervoso centrale, anomalie del ritmo circadiano di diversi neurotrasmettitori, come la dopamina, glutammato e oppioidi. Nel 40% -60% dei casi vi è una storia familiare di RLS, quindi la genetica può giocare un ruolo importante in questi disturbi. Condizioni acquisite, tra cui insufficienza renale, carenza di ferro, neuropatia, mielopatia, la gravidanza, la sclerosi multipla, il morbo di Parkinson possono essere concomitanti.
Per quanto riguarda l’approccio terapeutico che deve essere sempre attentamente valutato dallo specialista ginecologo, vengono presi in considerazione gli agonisti della dopamina. Questa è una delle classi di farmaci di prima linea per RLS, insieme al pregabalin, gabapentin e levodopa. Gli oppiacei e il clonazepam sono stati utilizzati con successo. Infine, la supplementazione di ferro è raccomandata in quelle pazienti che presentano bassi livelli di ferritina.
Scritto il 13 marzo, 2015