Aborto ricorrente: le nuove Linee Guida
Sono state recentemente pubblicate le nuove linee guida della European Society of Human Reproduction and Embryology (Eshre) sull’aborto ricorrente, che aggiornano un documento del 2006. Queste indicazioni sono state sviluppate da un gruppo di lavoro che includeva ginecologi con esperienza in medicina riproduttiva, aborto e aborti ricorrenti, trombofilia e infertilità maschile, oltre a un membro della Miscarriage Association del Regno Unito in rappresentanza della prospettiva del paziente.
«L’obiettivo generale di questa linea guida è fornire agli operatori sanitari le migliori prove disponibili per l’indagine e il trattamento delle donne con interruzione ricorrente di gravidanza, definita come l’interruzione di due o più gravidanze» spiega Mariëtte Goddijn, del Center for Reproductive Medicine all’Academic Medical Center di Amsterdam, che ha diretto i lavori.
La linea guida, dopo aver introdotto la decisione di utilizzare il termine “interruzione ricorrente di gravidanza” come meglio accettato per indicare l’abortività ripetuta, fornisce una panoramica dei trattamenti suggeriti per questo problema, con relative raccomandazioni. Vengono inoltre fornite indicazioni sulle indagini che potrebbero essere utili per identificare l’origine delle interruzioni di gravidanza e possibili bersagli terapeutici, oltre a raccomandazioni in merito all’organizzazione dell’assistenza per le coppie con questo problema.
Il documento si rivolge a operatori sanitari che hanno un contatto diretto con le coppie e prendono decisioni riguardanti la cura, mentre sarà sviluppata in seguito una versione per i pazienti stessi.
Tra le varie indicazioni, il gruppo di lavoro nota la necessità di studi sul dolore della coppia rivolti in particolare all’impatto emotivo sull’uomo e non sulla donna come gli studi effettuati finora. I medici e le cliniche dovrebbero tenere conto dei bisogni psicosociali delle coppie e dare informazioni in maniera corretta su tutte le sfaccettature che possono essere concause del problema.
In particolare, dovrebbero per esempio far presente alle donne che il rischio di interruzione della gravidanza è più basso in età compresa tra 20 e 35 anni e che esso aumenta rapidamente dopo i 40 anni. Le coppie inoltre dovrebbero sapere che pur essendo lo stress associato con l’abortività ripetuta, non ci sono prove che esso ne sia una causa diretta, mentre il fumo e un consumo eccessivo di alcol potrebbero avere un impatto negativo sulle possibilità di dare alla luce un bambino. Si deve anche far notare che l’obesità materna o il sottopeso significativo sono spesso associati a complicanze ostetriche.
Secondo le indicazioni, la storia medica e familiare deve essere utilizzata per intraprendere indagini diagnostiche, e la prognosi deve basarsi sul numero di precedenti interruzioni di gravidanza e sull’età della donna. Alla richiesta delle donne di informazioni sugli integratori vitaminici, gli operatori sanitari devono indicare quelli che sono sicuri in gravidanza. Il gruppo di lavoro sottolinea infine che sono stati identificati diversi argomenti per i quali le prove sono incoerenti, insufficienti o inesistenti, e raccomanda che le ricerche future si concentrino su queste lacune nella ricerca.(da Doctor33)
ESHR -Linee guida
https://www.eshre.eu/Guidelines-and-Legal/Guidelines/Recurrent-pregnancy-loss.aspx
Scritto il 11 dicembre, 2017