Aumento di peso in gravidanza
La gestione del peso corporeo in gravidanza ha subito notevoli cambiamenti, negli ultimi vent’anni (le linee-guida più recenti pubblicate dall’Institute of Medicine (IOM) risalgono agli anni ’90): le donne sono oggi culturalmente più avanzate, il BMI medio di popolazione – perlomeno negli USA – è aumentato, l’età della prima gravidanza si è spostata in avanti e sono più presenti comorbilità quali ipertensione e/o diabete.
Le nuove raccomandazioni dell’IOM sono state emesse nel maggio 2009 e si basano su una categorizzazione del BMI prima della gravidanza in base alle definizioni del World Health Organization (WHO), con il risultato di essere più limitative.
La tabella è la seguente, arrotondando i valori (originariamente in libbre):
Classificazione |
BMI (kg/m2) | Aumento di peso durante i 9 mesi |
Aumento di peso nel II-III trimestre (hg consigliati per settimana) |
Sottopeso | < 18.5 | 13 – 18 | 4.5 |
Normopeso | 18.5 – 24.9 | 11 – 16 | 4.5 |
Sovrappeso | 25.0 – 29.9 | 7 – 11 | 2.5 |
Obesità | ? 30.0 | 5 -9 | 2 |
(*) si considera ottimale un aumento di 0.5-2 kg nel I trimestre
Queste linee-guida sono destinate alle donne americane, che notoriamente hanno una classificazione più in alto nella scala del peso corporeo; ma possono essere utilizzate anche negli altri paesi, dal momento che il contenimento del peso in gravidanza costituisce uno degli obiettivi (non il solo) da raggiungere per una gestazione ottimale.
L’attenzione deve essere dedicata non solamente alle donne gravide in genere, ma in particolare a quelle obese e in sovrappeso che iniziano una gestazione, attuando programmi di counselling destinati all’incitamento dell’attività fisica e della dieta controllata.
(da Mednews)
Scritto il 16 dicembre, 2009