Fecondazione in vitro: acido acetilsalicilico non aumenta la possibilità di gravidanza
Non esistono chiare prove a supporto dell’efficacia dell’acido acetilsalicilico (Asa) nelle donne trattate per la fecondazione in vitro (Fiv) Lo sostiene una nuova revisione sistematica Cochrane (la precedente risaliva al 2007), in cui la somministrazione di Asa durante un ciclo di Fiv non sembra aumentare la possibilità delle donne di rimanere gravide. Questa applicazione controversa dell’Asa nasce da un presupposto beneficio potenziale legato a un migliore flusso del sangue all’utero e alle ovaie (non sono esclusi peraltro rischi di aborto o altre complicanze) e spesso viene impiegata da coppie disposte a tentare qualsiasi metodo che possa aumentare la possibilità di avere successo nella procedura. In questo studio, condotto daCharalambos S. Siristatidis dell’università di Atene – in collaborazione con due colleghi dell’università di Liverpool – sono stati presi in esame 13 studi clinici, per un totale di 2.653 donne che ricorrevano alla Fiv. In molti casi erano somministrati 100 mg/die di Asa. Soltanto uno degli studi inclusi nell’analisi ha riportato alcuni benefici associati a tale somministrazione. In particolare, non si sono riscontrate differenze significative tra il gruppo trattato con Asa e quello controllo rispetto al numero di gravidanze (analizzato in 10 studi), al numero di bambini nati vivi (unico parametro di efficacia realmente significativo, riportato in soli 3 studi), e a quello di aborti (sul cui rischio pochi trial riportavano informazioni). La conclusione di questa review, pertanto, è che rispetto al placebo l’Asa non aumenta le probabilità di gravidanza nella Fiv, e che sono necessari trial di adeguata potenza statistica; si propone, per esempio, un campione di 350 donne per ogni gruppo allo scopo di dimostrare un miglioramento del 10% grazie all’uso di Asa con un sufficiente grado di potenza (80%) e significatività (5%). Finché tale evidenza non è disponibile viene sconsigliata questa pratica.(da Doctornews)
Cochrane Database Syst Rev, 2011; (8):CD004832
Scritto il 8 settembre, 2011