Figli a 40 anni: aumentato rischio di autismo
STUDIO USA: GLI OVULI “DEGRADATI” RESPONSABILI DELLE ANOMALIE.
(DIRE – Notiziario Sanita’) Roma, 11 feb. – Figli a 40 anni, una scelta dovuta alle contigenze economiche, ma che non e’ esente da rischi. In questa fascia di eta’, infatti, aumenta del 50% il rischio che questi neonati soffrano di autismo, il disturbo della funzione cognitiva caratterizzato da una compromissione della comunicazione e dell’interazione sociale. Sono i risultati di uno studio effettuato dall’Universita’ della California prendendo in esame i nati tra il 1990 e il 1999; in tale arco di tempo si sono verificate 5 milioni di nascite con piu’ di 12.000 casi di autismo. Gli studiosi hanno scoperto solo in seguito che le donne con 40 anni di eta’ od oltre hanno il 50% di probabilita’ in piu’ di mettere al mondo un bambino autistico, rispetto a chi partorisce tra i 25 e i 29 anni.
Il tutto dipenderebbe dagli ovuli e dalla loro qualita’, che va degradandosi con il passare del tempo; questo non solo comporta difficolta’ al concepimento, ma puo’ anche causare possibili anomalie. E ad essere compromessa non e’ solo la salute del piccolo, ma addirittura anche quella della mamma.
“Questo studio mette in discussione una teoria corrente in epidemiologia dell’autismo che identifica l’eta’ del padre come un fattore chiave per accrescere il rischio di avere un bambino con autismo”, dichiara il coordinatore dello studio.
(Wel/ Dire)
Scritto il 12 febbraio, 2010