Gravidanza e cefalea
Le donne che soffrono di cefalea dovrebbero essere considerate a rischio per esiti avversi perinatali e, di conseguenza, venire inserite in specifici protocolli di cura per gravidanze ad alto rischio durante l’intero periodo della gestazione. È la conclusione di uno studio di coorte prospettico condotto da tre università italiane (Torino, Pavia, Modena/Reggio Emilia) su 702 donne incinte (326 controlli e 376 con cefalea), da cui è emersa la maggiore incidenza di parti pretermine tra queste ultime.
Diagnosi neurologica secondo i criteri dell’Ichd-II
Lo scopo dello studio era quello di chiarire se la presenza di cefalea (di tipo tensivo oppure emicrania) potesse rappresentare un fattore di rischio indipendente per l’esito della gravidanza. Al momento del ricovero le donne, a un’età gestazionale di 11-16 settimane, sono state intervistate da 3 ricercatori specializzati nella diagnosi di cefalea secondo i criteri dell’Ichd-II (International classification of headache disorders). Sono inoltre stati raccolti tutti i dati obiettivi e anamnestici che potessero indicare altri elementi confondenti, potenzialmente sfavorevoli all’esito della gravidanza. I dati relativi all’esito dei parti sono stati raccolti al momento delle nascite, o subito dopo, tramite le annotazioni cliniche relative, in particolare, a età gestazionale al momento del parto, modalità di quest’ultimo, indicazioni per un parto operativo o cesareo, peso alla nascita e suo centile. Come outcome primari si sono considerati il parto pretermine (prima della 37ma settimana di gestazione) e la nascita di neonati piccoli per l’età gestazionale (sotto il 10° centile per età gestazionale alla nascita).
Un lieve incremento delle nascite pretermine
Dopo l’esclusione dei casi in cui si è avuta perdita del feto (per rottura di placenta, nascita gravemente pretermine, cause sconosciute), si sono considerate per l’analisi statistica 367 pazienti cefalalgiche e 316 controlli che avevano partorito un neonato vivo. L’emicrania è stata diagnosticata in 264 donne (38,6%), di cui 180 senza aura, 35 con aura e le restanti 49 con “probabile” emicrania. Una diagnosi di cefalea di tipo tensivo è stata effettuata in 103 madri (15,1%), di cui 11 dichiarate affette da “probabile” cefalea di tipo tensivo. Le donne con o senza cefalea erano sovrapponibili per le altre caratteristiche cliniche. L’incidenza dei parti pretermine è risultata
significativamente maggiore nelle donne con cefalea rispetto alle altre (7,6% vs 2,8%); inoltre nel gruppo cefalea 6 nati su 367 (1,6%) pesavano meno di 2.000 g. Da notare che, nel gruppo cefalea, un numero inferiore di madri rispetto ai controlli ha avuto necessità di un cesareo o di induzione al parto, evidenziando una maggiore propensione al parto pretermine spontaneo. Si è infine evidenziato come l’associazione tra cefalea e outcome perinatali avversi rimanga significativa indipendentemente da una condizione di preeclampsia.(da Doctor33)
Eur J Obstet Gynecol Reprod Biol, 2012 Jan 24. [Epub ahead of print]
Scritto il 16 febbraio, 2012