HPV nell’uomo
Il papilloma virus (Hpv) potrebbe essere presente nella metà della popolazione maschile. È quanto ipotizzano le proiezioni di uno studio prospettico di coorte pubblicato su Lancet dal Lee Moffitt Cancer Center and Research Institute di Tampa, Florida, condotto proprio con l’obiettivo di definire un profilo epidemiologico della prevalenza dell’Hpv negli uomini e di stabilire eventuali correlazioni con possibili condizioni di rischio e fattori comportamentali. L’indagine ha valutato un gruppo di 1.179 uomini d’età compresa tra 18 e 70 anni reclutati in Stati Uniti, Messico e Brasile. I pazienti sono stati monitorati in media per circa due anni mediante colture da campioni prelevati a livello di glande, pene e scroto. Secondo le stime dello studio l’incidenza dell’infezione da un ceppo qualsiasi di Hpv su una popolazione generale può raggiungere il 50%, mentre ogni anno il 6% dei maschi contrae una infezione da Hpv di tipo 16, quello notoriamente considerato tra i più pericolosi in quanto oncogeno. La probabilità di contrarre l’infezione da quest’ultimo ceppo risulta tra l’altro più alta di 2,4 volte negli uomini che corso della vita hanno più di 50 partner sessuali, e di 2,6 volte negli uomini che hanno rapporti omosessuali con almeno tre partner.
Questi dati possono essere ritenuti preoccupanti per tre ragioni. Innanzitutto perché rivelano una prevalenza elevata – e probabilmente superiore alle attese, malgrado la carenza di dati approfonditi – dell’infezione da Hpv nel sesso maschile, tra l’altro con un’incidenza costante dai 18 ai 70 anni. In secondo luogo perché, com’era prevedibile, dimostrano una stretta correlazione tra presenza di Hpv e comportamento sessuale, il che solleva la necessità di opportuni interventi di educazione sanitaria. Infine essi alimentano una discussione già intrapresa negli ultimi tempi, sull’opportunità di sottoporre a vaccinazione Hpv anche gli uomini, sia in quanto veicolo del virus sia perché non immuni in ogni caso a possibili conseguenze cliniche in caso di infezione. Basti pensare che negli Stati Uniti, nel solo 2000, l’Hpv si è reso responsabile di 32 mila casi di carcinomi in entrambi i sessi localizzati in sede vulvare, vaginale, cervicale, peniena, anale e orale.(da Vaccinare33)
Scritto il 8 marzo, 2011