I farmaci antiinfiammatori (Fans) riducono la fertilità
I farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans) inibiscono l’ovulazione riducendo i livelli di progesterone nelle giovani donne, cosa che potrebbe ridurre seriamente la fertilità.
Questi almeno sono i risultati di uno studio coordinato da Sami Salman, professore di reumatologia all’Università di Baghdad e presentati al Congresso annuale della European league against rheumatism (Eular), svoltosi a Roma. «I Fans, ampiamente usati e spesso acquistati senza prescrizione, interferiscono con la rottura del follicolo ovarico, riducendo le probabilità di rilascio di ovuli da fecondare» afferma Salman, sottolineando che, anche se il processo è reversibile, una donna ha poche possibilità di restare incinta se continua a prendere Fans, e che i medici dovrebbero consigliare di interromperne l’assunzione a chi vuole una gravidanza. Per giungere a questi risultati i ricercatori hanno valutato 39 pazienti in età fertile trattate in ambulatorio reumatologico a Baghdad per lombalgia. Le donne sono state assegnate in modo casuale a uno di quattro regimi terapeutici: diclofenac 100 mg/die, naprossene 500 mg due volte al giorno, etoricoxib 90 mg/die oppure placebo. «Prima di iniziare il trattamento ogni donna ha subito un’ecografia per valutare il diametro del follicolo dominante, le dimensioni dell’ovaio e lo spessore endoteliale» riprende il ricercatore, che assieme ai colleghi ha misurato anche i livelli di progesterone, ormone essenziale per l’ovulazione e l’impianto di un embrione fecondato. E dopo 10 giorni consecutivi di trattamento le partecipanti sono state sottoposte a un’altra ecografia pelvica per valutare l’effetto della terapia. E i risultati dimostrano che il follicolo dominante è rimasto integro nel 75% delle donne nel gruppo diclofenac, nel 25% del gruppo naprossene, nel 33% del gruppo etoricoxib e in nessun caso nel gruppo placebo. «In tutte le donne trattate con placebo è avvenuta l’ovulazione, cosa accaduta con frequenza molto minore nelle coetanee in terapia con Fans» riprende Salman, aggiungendo che dopo 10 giorni di utilizzo continuo dei Fans, i livelli di progesterone erano significativamente ridotti rispetto ai controlli. «Questi dati sono un monito a considerare ruolo e tempistica dei Fans nelle donne fertili» concludono gli autori.(da Doctornews)
EULAR Congress 2015 – Roma. Abstract OP0131
Scritto il 24 giugno, 2015