In aumento le gravidanze indesiderate
FLOP INGHILTERRA. ANCHE IN ITALIA AUMENTANO LE MAMME ADOLESCENTI
(DIRE – Notiziario Sanita’) Roma, 3 feb. – Sono disastrosi i dati emersi in Inghilterra da uno studio relativo agli effetti della liberalizzazione della pillola abortiva anche per le minorenni.
Il governo negli ultimi anni ha tentato di arginare il fenomeno delle gravidanze indesiderate tra le adolescenti, per le quali il Paese detiene un non invidiabile record in Europa, mettendo a disposizione delle ragazzine, anche under 16, la pillola del giorno dopo. In caso di rapporto sessuale a rischio, le minorenni negli ultimi anni hanno potuto acquistare il farmaco che provoca l’interruzione della gravidanza senza necessita’ di prescrizione medica. Si sperava cosi’ di ridurre il tasso di concepimenti indesiderati, ma i risultati sono stati addirittura peggiori:
esaminando i dati relativi all’arco di tempo compreso tra il 1998 e il 2004, non solo l’incidenza delle gravidanze tra ragazzine e’ rimasta invariata, ma sono aumentate in media del 12% le infezioni sessualmente trasmesse.
Un fallimento totale per questa politica governativa, come denuncia una ricerca condotta dal Dipartimento di Economia della Nottingham University. Sapere di avere la soluzione a portata di mano, senza bisogno di alcun controllo medico, ha reso i giovanissimi ancor piu’ disinvolti nella gestione della loro intimita’.
Sarebbero quindi aumentati i rapporti non protetti e con essi la diffusione di malattie dell’apparato genitale, tra cui la clamidia, addirittura triplicata negli ultimi 10 anni. I numeri con i quali Ll’Inghilterra si confronta in questo campo sono davvero impressionanti: ogni anno il 7,1% delle under 19 restano incinte. E’ evidente che la strategia della liberalizzazione non ha prodotto i risultati sperati, per cui gli autori della ricerca, che sara’ resa nota sulle pagine del Journal of Health Economics, osservano che “se gli enti locali stanno spendendo soldi per non avere buoni effetti, l’implicazione e’ che questi soldi devono essere spesi altrove”.
Si fa strada l’idea che sarebbe necessario investire maggiori risorse nell’educazione sessuale, quindi avviare con gli adolescenti un discorso piu’ complesso, che affronti la dimensione affettiva, le implicazioni sentimentali del rapporto fisico. Una strategia piu’ “morale” e meno farmacologica.
Purtroppo il fenomeno e’ in aumento anche in Italia: le mamme adolescenti sono passate da 9.525 del 2006 a 9.583 l’anno successivo, con un incremento preoccupante dello 0,5% in soli 12 mesi secondo l’Istat.
(Wel/ Dire)
Il governo negli ultimi anni ha tentato di arginare il fenomeno delle gravidanze indesiderate tra le adolescenti, per le quali il Paese detiene un non invidiabile record in Europa, mettendo a disposizione delle ragazzine, anche under 16, la pillola del giorno dopo. In caso di rapporto sessuale a rischio, le minorenni negli ultimi anni hanno potuto acquistare il farmaco che provoca l’interruzione della gravidanza senza necessita’ di prescrizione medica. Si sperava cosi’ di ridurre il tasso di concepimenti indesiderati, ma i risultati sono stati addirittura peggiori:
esaminando i dati relativi all’arco di tempo compreso tra il 1998 e il 2004, non solo l’incidenza delle gravidanze tra ragazzine e’ rimasta invariata, ma sono aumentate in media del 12% le infezioni sessualmente trasmesse.
Un fallimento totale per questa politica governativa, come denuncia una ricerca condotta dal Dipartimento di Economia della Nottingham University. Sapere di avere la soluzione a portata di mano, senza bisogno di alcun controllo medico, ha reso i giovanissimi ancor piu’ disinvolti nella gestione della loro intimita’.
Sarebbero quindi aumentati i rapporti non protetti e con essi la diffusione di malattie dell’apparato genitale, tra cui la clamidia, addirittura triplicata negli ultimi 10 anni. I numeri con i quali Ll’Inghilterra si confronta in questo campo sono davvero impressionanti: ogni anno il 7,1% delle under 19 restano incinte. E’ evidente che la strategia della liberalizzazione non ha prodotto i risultati sperati, per cui gli autori della ricerca, che sara’ resa nota sulle pagine del Journal of Health Economics, osservano che “se gli enti locali stanno spendendo soldi per non avere buoni effetti, l’implicazione e’ che questi soldi devono essere spesi altrove”.
Si fa strada l’idea che sarebbe necessario investire maggiori risorse nell’educazione sessuale, quindi avviare con gli adolescenti un discorso piu’ complesso, che affronti la dimensione affettiva, le implicazioni sentimentali del rapporto fisico. Una strategia piu’ “morale” e meno farmacologica.
Purtroppo il fenomeno e’ in aumento anche in Italia: le mamme adolescenti sono passate da 9.525 del 2006 a 9.583 l’anno successivo, con un incremento preoccupante dello 0,5% in soli 12 mesi secondo l’Istat.
(Wel/ Dire)
Scritto il 4 febbraio, 2011