Ipertensione in gravidanza: ruolo dell’aspirina
Le future mamme che sono a rischio di sviluppare ipertensione durante la gravidanza dovrebbero prendere una piccola quantità di aspirina ogni giorno per scongiurare questa condizione, come suggeriscono le ultime linee guida NICE .
L’ipertensione in gravidanza, che include la condizione di pre-eclampsia, è una delle principali cause di morte materna nel Regno Unito.
I bambini nati da donne che soffrono di ipertensione durante la gravidanza hanno più probabilità di avere un parto prematuro, nati morti o più piccoli rispetto alla media, mentre le madri avranno un rischio maggiore di sviluppare ipertensione arteriosa più tardi nella vita.
Fino ad ora nessuna guida nazionale è esistita per aiutare i medici di base, ginecologi e ostetriche per curare le donne con ipertensione cronica che iniziano una gravidanza o che stanno pianificando una gravidanza o per le donne che sviluppano disturbi ipertensivi durante la gravidanza.
Questo nuovo orientamento raccomanda che un basso dosaggio (75mg) di aspirina dovrebbe essere somministrato ogni giorno per le donne che sono ad alto rischio di sviluppare ipertensione in gravidanza, come ad esempio quelle con malattia renale cronica, malattie autoimmuni, come lupus eritematoso sistemico o sindrome da antifosfolipidi, diabete o ipertensione cronica. Le donne che hanno avuto la malattia ipertensiva durante una precedente gravidanza sono ad alto rischio di pre-eclampsia.
Fattori di rischio moderato sono: prima gravidanza, la gravidanza multipla, l’intervallo tra una gravidanza e di più di 10 anni, età materna 40 anni o più anziane, storia familiare di pre-eclampsia, o indice di massa corporea (BMI) superiore ai 35 kg / m² a prima visita .
La guida suggerisce inoltre che le donne devono essere informate che ridurre l’assunzione di sale e aumentare l’assunzione di integratori dietetici come magnesio o antiossidanti (vitamine C ed E) non aiuterà a prevenire l’ipertensione durante la gravidanza.
Prima della gravidanza, i medici generici dovrebbero informare le donne che assumono inibitori dell’enzima di conversione dell’angiotensina (ACE inibitori) o antagonisti del recettore dell’angiotensina II (ARB) che questi farmaci possono aumentare il rischio di anomalie congenite se assunto durante la gravidanza e discuterne proponendo di assumere altri farmaci antiipertensivi.
Le donne dovrebbero interrompere l’assunzione di ACE-inibitori o ARB, se esse sono in stato di gravidanza e dovrebbero essere offerti trattamenti alternativi.
http://www.nice.org.uk/newsroom/news/HypertensionInPregnancy.jsp
25 agosto 2010
Scritto il 2 settembre, 2010