La terapia ormonale sostitutiva (TOS) è un valido aiuto per le ossa
La terapia ormonale sostitutiva migliora non solo la densità minerale ossea (Bmd), ma anche la massa e la struttura ossea, con benefici che persistono almeno 2 anni dopo la fine della cura.
Ecco le conclusioni pubblicate sul Journal of Clinical Endocrinology & Metabolism di uno studio coordinato dall’Ospedale universitario di Losanna in Svizzera. «Quasi metà delle fratture da fragilità ossea può verificarsi in soggetti con densità ossea normale e osteopenica» afferma l’autore, precisando che la microarchitettura delle ossa è da sempre riconosciuta come fattore importante di fragilità. «Un totale di 1.279 donne tra 50 e 80 anni hanno preso parte allo studio suddivise in tre gruppi: pazienti attualmente in terapia ormonale sostitutiva, pazienti poste in terapia ormonale in passato e donne mai trattate con la terapia ormonale» scrivono i ricercatori, spiegando che la densità minerale ossea è stata misurata a livello della colonna lombare, del collo del femore e dell’anca e che delle 1.279 donne incluse nell’analisi, 282 (22%) erano le attuali utilizzatrici di terapia ormonale sostitutiva, 380 (30%) l’avevano usata in passato, e 617 (48%) non ne avevano mai fatto uso.
«È importante sottolineare che le donne che avevano usato la terapia ormonale in passato erano significativamente più anziane rispetto agli altri due gruppi, avevano una maggiore prevalenza di fratture e assumevano supplementi di calcio e vitamina D con maggiore frequenza» fanno notare gli autori, aggiungendo che le utilizzatrici attuali di terapia ormonale sostitutiva avevano valori più elevati di punteggio trabecolare e densità minerale ossea in tutti i siti rispetto alle altre partecipanti. Viceversa, i ricercatori non hanno trovato differenze significative nella densità minerale ossea in base alla durata di utilizzo della terapia. «È comunque probabile che, una volta sospesa la terapia ormonale sostitutiva, gli effetti positivi sulla densità minerale ossea o sulla microarchitettura ossea si perderanno nel giro di due anni» (da Doctornews)
J Clin Endocrinol Metab. 2016. doi: 10.1210/jc.2016-2695
https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pubmed/27854548
Scritto il 6 dicembre, 2016