L’accesso “facile” alla “pillola del giorno dopo” non riduce le gravidanze indesiderate
Facilitare l’accesso alla pillola del giorno dopo ne aumenta l’uso, ma non riduce il numero di gravidanze, né aumenta il numero di rapporti non protetti. È quanto conclude una nuova revisione Cochrane. La contraccezione d’emergenza, la cosiddetta pillola del giorno dopo, riduce il rischio di gravidanza quando utilizzata entro 5 giorni da un rapporto sessuale non protetto. Spesso però l’accesso a questo trattamento non avviene entro il limite utile. I motivi sono diversi: in alcuni paesi, per esempio, la pillola del giorno dopo non è un farmaco da banco e non sempre è facile ottenerne la prescrizione medica durante le festività o nel fine settimana, quando il medico di famiglia può non essere disponibile. La nuova revisione sistematica ha valutato 7695 donne studiate in 11 sperimentazioni cliniche condotte negli Stati Uniti, Cina, India e Svezia. I ricercatori hanno dimostrato che le donne che avevano a disposizione in anticipo la pillola del giorno dopo hanno avuto un numero di gravidanze simile alle donne che l’hanno ricevuta in seguito a rapporti sessuali non protetti. Non è emersa nessuna differenza nelle attitudini a rapporti non protetti, nell’utilizzo di altri metodi contraccettivi e nelle infezioni sessualmente trasmissibili. L’unica differenza rilevata dalla revisione sistematica è nell’utilizzo di questo tipo di contraccettivo: le donne a cui è stata fornita anticipatamente la pillola del giorno dopo sono più inclini al suo utilizzo, che avviene circa 13 ore dopo il rapporto sessuale non protetto.
Cochrane Database of Systematic Reviews 2007, Issue 2.
Scritto il 22 marzo, 2010