Nausea in gravidanza: la metoclopramide può essere somministrata
Secondo uno studio pubblicato sulla rivista Jama la metoclopramide in gravidanza non aumenta il rischio di malformazioni congenite, aborti spontanei o parti prematuri. Gli autori, un gruppo di ricercatori del Dipartimento di epidemiologia dello Statens Serum Institut di Copenhagen, in Danimarca, coordinati da Björn Pasternak, affermano che questi dati sulla sicurezza del farmaco possono supportare il processo decisionale quando il trattamento con metoclopramide è indicato in gestazione. «All’inizio della gravidanza più di metà delle donne soffrono di nausea e vomito, che può raggiungere un’intensità tale da pregiudicare, almeno temporaneamente, la qualità della vita. Nella maggior parte dei casi la cura non richiede farmaci, ma nel 10-15% delle gestanti è necessario un trattamento. E la metoclopramide è spesso consigliata, se la terapia con un antistaminico o con la vitamina B6 risulta inefficace» spiega l’epidemiologo danese. Tuttavia, nonostante la metoclopramide sia tra i farmaci più usati, i dati sulla sua sicurezza in gravidanza sono sorprendentemente limitati. Così i ricercatori nordeuropei hanno pensato di verificare la presenza di legami tra l’uso del farmaco in gestazione ed eventuali esiti avversi rilevanti. Lo studio ha incluso 1.222.503 gravidanze in Danimarca tra il 1997 e il 2011, ponendo a confronto le donne che hanno o meno usato il composto. «Nelle oltre 40.000 gestanti con nausea e vomito esposte al farmaco non sono stati osservati aumenti significativi del rischio di malformazioni congenite maggiori, aborti o nati morti, parto pretermine, basso peso alla nascita o ridotta crescita fetale rispetto al gruppo di controllo» dice Pasternak. I nati vivi esposti o meno al farmaco nel primo trimestre di gravidanza, il periodo di maggiore rischio teratogeno, sono stati rispettivamente 28.486 e 113.698, con un tasso di malformazioni praticamente sovrapponibile: 25,3 contro 26,6 per 1.000 nati. Negativa per qualsiasi associazione con il farmaco anche l’analisi sistematica delle malformazioni più gravi come difetti del tubo neurale, labbro leporino, palatoschisi o riduzione degli arti.(da Doctor33)
Scritto il 18 ottobre, 2013