No all’obesità, in gravidanza
L’obesità durante la gestazione comporta un aumento del rischio di difetti cardiaci congeniti. E il rischio aumenta parallelamente all’Indice di massa corporea (Imc). La segnalazione giunge da uno studio di popolazione caso-controllo condotto sui bambini nati con difetti cardiaci congeniti e controlli sani nello stato di New York, ad esclusione di New York City, nel periodo compreso tra il 1993 e il 2003. L’indagine è stata condotta dal National institute of child human development di Bethesda e ha riguardato 7392 casi di difetti congeniti e 56304 controlli sani su più di un milione e mezzo di nuovi nati. Tutte le donne obese (Imc >=30) sono risultate a maggior rischio (OR 1,15) di avere bambini con difetti cardiaci rispetto alle donne con peso corporeo nella norma (Imc 19-24,9). Non è scaturita invece nessuna evidenza di un aumentato rischio relativo nelle donne in sovrappeso (OR 1). Per le donne severamente obese (IMC >= 40) il rischio, rispetto alle normopeso, è molto più alto rispetto alle donne affette da un’obesità di grado minore (Imc 30-39,9): il rischio relativo è risultato pari a 1,33 per le prime e a 1,11 per le seconde. In generale è emerso un trend altamente significativo a sostegno dell’ipotesi che all’aumentare progressivo dell’obesità si verifichi anche un incremento del rischio di difetti congeniti cardiaci e in particolare di difetti del setto atriale, sindrome ipoplastica del cuore sinistro, stenosi aortica, stenosi della polmonare e tetralogia di Fallot.(da Ginecologia 33)
Scritto il 20 aprile, 2010