Terapia farmacologica per i fibromi uterini
Menorragia, dolore addominale e senso di compressione, anemia, aumentata frequenza delle minzioni, infertilità e complicanze in gravidanza, ma anche sofferenza durante i rapporti sessuali: sono tra i maggiori sintomi che caratterizzano i fibromi uterini, il più diffuso tumore benigno dell’apparato riproduttivo femminile che interessa 1 donna su 4 in età fertile nella fascia d’età tra 40 e 49 anni. Secondo un’indagine condotta su una popolazione di 21.479 donne in 8 Paesi, tra cui l’Italia, nel 54% dei casi i sintomi causano un peggioramento significativo della qualità di vita che interessa in particolare la vita sessuale (43%), la performance lavorativa (28%) e le relazioni interpersonali (27%). Se finora l’approccio terapeutico era stato principalmente chirurgico (isterectomia, miomectomia, embolizzazione dell’arteria uterina) o, mediante analoghi del GnRh, lo scenario ora muta grazie alla disponibilità in Italia di ulipristal acetato 5mg, trattamento orale per la terapia prechirurgica dei fibromi uterini approvato in Europa nel 2012 è già usato nella maggior parte dei Paesi europei. La terapia si è dimostrata in grado di controllare il sanguinamento molto rapidamente, già entro 1 settimana dalla somministrazione, in oltre il 90% delle donne, così come pure di ridurre il volume dei fibromi e dell’utero, con un miglior profilo di tollerabilità rispetto agli agonisti del GnRh. Diversamente dagli analoghi del GnRH, infatti, ulipristal acetato non induce uno stato pseudomenopausale e quindi evita la comparsa di vampate, secchezza vaginale e perdita della libido.(da Doctor33)
Scritto il 10 dicembre, 2014